IL CONFINE SOTTILE TRA IL CREDERE/NON CREDERE E SPERARE
- Anna Moon
- 4 mar
- Tempo di lettura: 2 min
lunedì 3 marzo 2025
22:08
Credere secondo me al suo interno contiene anche il termine sperare. Il credere significa sicuramente avere una nostra verità su un qualsiasi fatto anche attraverso delle fonti più meno credibili
Sperare invece significa volere e voler credere che qualcosa desideriamo o non desideriamo che avvenga.
Ad esempio: Credo che domani pioverà.
Si crede che questo fenomeno ci sarà o magari perché vediamo dei nuvoloni neri nel cielo, o anche perché abbiamo visto le previsioni del meteo e portano la pioggia sulla nostra città.
Altro esempio: Spero di essere stata promossa a capo redattrice dopo il progetto svolto
In questo caso noi sappiamo di aver fatto un ottimo lavoro nel progetto e quindi abbiamo la speranza di avere buoni risultati e una promozione a un piano superiore nel nostro lavoro e che va a favore della nostra carriera lavorativa.
Secondo me tra il credere e lo sperare il confine sottile si crea perché nel nostro credere a qualcosa esista anche una speranza per quella cosa che noi grazie al nostro impegno e anche alle fonti crediamo e speriamo avvenga o meno.
Oltre lo sperare e il credere per me esistono altri due verbi che secondo me possono stare insieme, ovvero lo sperare e il "non credere".
Per lo sperare vale lo stesso discorso di prima.
Per il non credere invece credo che ci sia un discorso che più che nella grammatica va ricercato nella psiche umana.
Non credere infatti secondo me deriva più da una riluttanza umana o da uno squilibrio tra il pensiero e la realtà dei fatti. Più che non credere serrato secondo me si tratta più di un "non so quindi non credo" o da un "forse non è giusto". Questo vale per alcuni casi infatti in altri si toglie da ogni discussione il credere ad una cosa ed esiste solamente il non credo.
Esempio per il caso di stasera:
Non credo di vincere il concorso per il libro
Secondo me in questo "non credo" si insinua il pensiero di non aver fatto bene il proprio lavoro e quindi non si crede di poter vincere perché non pensiamo di aver fatto abbastanza per ottenere la ricompensa per cui abbiamo partecipato e lottato.
Perché dico che i termini non credere e sperare stanno bene in una stessa frase? In realtà è un concetto molto semplice: perché come il credere può contenere al suo interno il termine sperare, anche per il non credere è la stessa cosa. Infatti si può non credere in qualcosa ma sperarci ugualmente.
Ad esempio: non credo che accadrà che io venga accettata a quel corso di danza (ma spero che ciò avvenga).
Magari quindi noi pensiamo di non avere fatto un provino tanto buono per essere accettati all'interno del corso e non crediamo lo facciano i giudici del provino ma manteniamo comunque la speranza che questo accada.
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